lunedì 1 marzo 2010
Sentimento pro veritate
«Una delle più straordinarie capacità dell'America è quella di produrre immagini estremamente positive di sé, di crederci e di fare in modo che anche gli altri ci credano. L'industria cinematografica ha avuto, in questo, un ruolo determinante. Per gli americani e ormai per gran parte dell'opinione pubblica di mezzo mondo, la storia americana non è quella che uno può leggere nei libri, ma quella che uno vede nei film. Gli americani sono sempre i «nostri» che arrivano al momento giusto a salvare la situazione contro i « selvaggi pellirossa »; sono sempre i « buoni » nella lotta contro i nazisti, i comunisti, i guerriglieri, i terroristi o gli alieni.
Hollywood non rifugge dall'affrontare i tanti problemi della società americana, ma ha un modo tutto suo di presentarli e di risolverli con quel lieto fine che è ideologicamente - e anche commercialmente - d'obbligo per ogni storia. Democrazia, eguaglianza, giustizia sono valori che vengono platealmente negati nella realtà, ma costantemente riaffermati nella sua rappresentazione. La finzione prende il posto della notizia.
La propaganda quello della verità. In America l'industria della pubblicità e quella delle pubbliche relazioni sono ormai due sofìsticatissimi sistemi di manipolazione della mente e non c'è più nulla, da Dio a un prodotto elettronico a una guerra, che non venga abilmente impacchettato e presentato in una qualche illusionistica formula di parole o in una qualche scatola lucida e colorata da lanciare sul mercato. La verità finisce così per essere sempre schermata, a volte accantonata, dimenticata. ».
Come per gli attentati dell'11/9/01, al-qaeda, il golfo di Tonkina, Pearl Harbour. O come il fatto che gli Stati Uniti, si è calcolato, riversarono sulle foreste e sulle risaie del Vietnam e del Laos circa cento milioni di litri di napalm. Fu la prima volta nella storia dell'umanità che un'arma chimica di distruzione di massa venne impiegata in guerra. Gli americani erano stati anche i primi a usare le armi atomiche: in Giappone nel 1945. E, prima ancora, avevano fatto anche uso di armi batteriologiche con la distribuzione ai pellirossa di coperte intrise di virus del vaiolo.» (Da "Un altro giro di giostra" - Tiziano Terzani)
Questo tipo di divulgazione nasce da un sentimento profondo di Amore per la Vita e non certo da un sentimento "antiamericano", come le menti più superficiali vorrebbero far intendere. Purtroppo la "storia ufficiale" è spesso ben lontana dalla verità, come ben documenta Walter Graziano in «Hitler ha vinto la guerra»:
"La stretta collaborazione che legò Hitler al nonno e al bisnonno del ex presidente USA George W Bush - e dunque a due diversi rami della sua famiglia - si può far risalire a ben prima dell'ascesa del nazismo al potere. Oltre che con Hitler la famiglia Harriman, Prescott Bush e George Walker avevano stabilito anche legami con Mussolini.
Tramite l'accordo con la German Steel essi fornivano a Hitler, tra le altre cose, il 50,8 per cento dell'acciaio da cui si ricavavano gli armamenti del Terzo Reich, il 45,5 per cento dei condotti e delle tubature della Germania nazista e il 35 per cento del materiale esplosivo con cui Hitler avrebbe sterminato molti dei suoi nemici."
Anti-americano io? No, assolutamente. Il mio è piuttosto, come già detto, un sentimento pro veritate... proprio come ricorda l'arguto giornalista e saggista Massimo Fini nel suo interessante libro «Sudditi».
(^__^)
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Walter Graziano
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2 commenti:
Ciao,complimenti per il blog: sei una persona coraggiosa e ammirevole perchè dai la possibilità di informarsi su questioni delicate che i mass media omettono. Che vergogna!! I tuoi artcoli li condivido su facebook. E tu ce l'hai un account? Magari diventiamo amici...
LA VERITA' CI RENDERA' LIBERI...
GRAZIE E COMPLIMENTI, MARCY68
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