mercoledì 27 gennaio 2010

La Fame nel mondo è gestita "a tavolino"


Quando un piccolo gesto può fare la differenza - D.ssa Maria Concetta Digiacomo

Quando si parla di Fame nel mondo, si rischia troppo spesso di fare un discorso demagogico e in quanto tale può non essere sentito dai più. Spesso il problema viene vissuto come qualcosa che non possiamo modificare. Nel nostro piccolo, nel nostro vivere quotidiano, possiamo pensare di fare beneficenza aiutando i più poveri, facciamo delle donazioni, aiutiamo delle associazioni umanitarie di cui ci fidiamo, ma a volte basta anche un gesto apparentemente insignificante, che invece ha delle ripercussioni veramente rilevanti. Vorrei così dare un messaggio semplice, apparentemente poco significativo, ma al tempo stesso di sostanziale rilevanza.

I numeri
- 900 milioni di persone soffrono la fame e ben 2 miliardi sono quelle mal nutrite;
- ogni anno 11 milioni di bambini muoiono per cause facilmente prevenibili (basterebbe molto spesso che avessero almeno accesso all’acqua e che questa fosse potabile). Molti altri ancora si “perdono in mezzo ai vivi”, resi invisibili dalla miseria. Di loro si perde ogni traccia, perché mai registrati alla nascita, perché rimasti orfani in età troppo tenera o perché finiti con in mano un fucile in un inferno molto più grande di loro, o finiti nel giro della prostituzione o finiti nel macabro, ma molto ben orchestrato (ad alti livelli!!) giro del traffico illegale degli organi!!
- Oltre 600 milioni di loro, sotto i 5 anni di età, sopravvivono con meno di 1 dollaro al giorno, 200 milioni sono affetti da rachitismo per malnutrizione e oltre 110 milioni non vanno a scuola.

Dall'altra parte...
- 1 miliardo e 142 milioni di persone sono sovrappeso.
- 29.2 milioni di persone ogni anno muoiono per eccesso di cibo (17,5 milioni per patologie cardiovascolari, 9 milioni per patologie tumorali, 3,8 milioni per diabete...)

Cosa dire della parte più nobile e più pulita, di quel mondo meraviglioso e magico che apparterrebbe loro, di un diritto inviolabile: l’INFANZIA? Vengono privati di tutto questo, con un vero e proprio “saccheggio”!!

Perché organizzazioni importanti come la F.A.O. ad esempio, con i suoi 3500 dipendenti, di cui 1600 dirigenti ben stipendiati, da anni si interessano e si “impegnano” a tentare di risolvere il problema della fame, ma non ci riescono!? E perché gli affamati nel mondo aumentano sempre di più senza che a livello di organizzazioni che si fanno carico di questi problemi, non si riesce a trovare una soluzione? Forse perché da sessant’anni, ogni anno si organizzano vertici per discutere di Fame, davanti a tavole imbandite di cibo, o forse perché il 70 % dei dipendenti non vive sul campo, ma comodamente a Roma? O forse il problema è ancora più grande e la Fame è volutamente e lucidamente DECISA “A TAVOLINO” NEGLI AMBIENTI DELL’ALTA FINANZA E NELLE “STANZE DEI BOTTONI”?



Di fronte a questo scenario cosa possiamo fare noi? Di certo non possiamo “risolvere” il problema di così difficile soluzione, ma possiamo fare la “NOSTRA PARTE”.

Le premesse:
- Per produrre 1 kg di carne ci vogliono circa 15.000 litri di acqua;
- Per ogni kg di carne prodotto, servono 16 kg di cereali per nutrire gli animali.
- Gli allevamenti di bestiame sono responsabili del 18% delle emissioni complessive di gas serra;
- La produzione di 1 kg di carne causa emissioni equivalenti a 36,4 kg di anidride carbonica;
- Il bestiame è una fonte diretta di metano, 23 volte più dannoso dell’anidride carbonica;
- Ogni ora vengono uccisi, solo negli Stati Uniti, 500.000 animali;
- 2/3 delle terre fertili del pianeta, sono usate per coltivare cereali e legumi per gli animali che saranno poi macellati.

Il numero enorme di animali allevati, per produrre carne:
- Bovini = 1.300.000.000,
- Suini = 1.000.000.000,
- Ovini + Caprini = 1.700.000.000
- Avicoli = 12.000.000.000!!!

Queste cifre contrastano in maniera stridente con i dati sulle popolazioni che muoiono ogni giorno per fame (due su dieci!).

Usare l’85% della produzione di cereali per alimentare gli animali e destinare poi questi all’uomo, da' origine ad una catena divoratrice di risorse. E’ stato calcolato che per l’alimentazione del solo miliardo e trecentomilioni di ruminanti del pianeta, si utilizzano cereali che sfamerebbero 9 miliardi di persone!! Quindi le produzioni attuali di cereali sarebbero già più che sufficienti a sfamare tutti: basterebbe ridistribuire la risorse e diminuire il consumo di carne dei paesi ricchi.

Se solo si diminuisse la produzione di carne quanto più cibo ci sarebbe ? Quanta più acqua? Quanto meno inquinamento?
Perché a livello di FAO o di grosse organizzazioni ONU, non si vuole a mettere in relazione l’aumento della fame con la produzione di carne: nel 2007 la produzione di carne è stata circa 275 milioni di tonnellate; nel 2008 pare supererà i 280 milioni, e a questo ritmo nel 2050 sarà raddoppiata! E sempre che il nostro pianeta resista, saranno anche raddoppiati i morti per fame!

Un piccolo-grande gesto (per cominciare) ce lo suggerisce il premio nobel per la pace 2007 Rajendra Pachauri, presidente del panel intergovernativo sui mutamenti climatici delle Nazioni Unite che ha recentemente proposto per la salvaguardia del nostro pianeta, per il nostro benessere e per la fame nel mondo, una soluzione ”veloce” e alla portata di tutti: RINUNCIARE A FETTINA O BISTECCA UNA VOLTA ALLA SETTIMANA!
La proposta di Pachauri (premio nobel per la pace) è sensata e legittima, dunque mangiare meno carne farà bene al clima, all’ambiente, e sicuramente anche a noi stessi.

Il valore etico di una scelta vegetariana è quindi elevatissimo, rappresentando una scelta di giustizia, di lotta contro la disuguaglianza e la sofferenza dei più deboli, inclusi gli animali non umani. Capisco che questa scelta non può, e di questo me ne rendo conto, essere di tutti.
Ma se ognuno di voi, o di quanti mi leggeranno e vorranno ascoltare il mio modesto suggerimento, adottasse questa semplice e ”veloce” soluzione, così come propone Pachauri, rinunciando a mangiare carne una volta la settimana, o riducendo in generale l’alimentazione con prodotti di origine animale, inciderebbe in maniera significativa sulla propria salute, del mondo, della natura e degli altri “poveri” dimenticati."

----------> Lettera della D.ssa Maria Concetta Digiacomo, medico di famiglia.

PS: la neutralità favorisce sempre l'oppressore, non la vittima. Il silenzio incoraggia sempre il torturatore, non il torturato. (@)

(^__^)

giovedì 21 gennaio 2010

Falsa pandemia per fare miliardi


Povero Topo Gigio, era stato preso come "testimonial" per far vaccinare i cittadini italiani (soprattutto i bambini) ed ora dovrà smaltirsi tutte quelle dosi di porcheria...
Scherzi a parte, fin da subito ho pensato che il virus della "suina" fosse una truffa organizzata a tavolino. Troppe cose non quadravano, a partire dalla "nascita" inconsueta del virus stesso in un paesino sperduto del Messico!
Ora c'è pefino l'ufficialità e arriva per voce del presidente della Commissione Sanità del Consiglio d'Europa Wolfgang Wodarg. Egli ha accusato i produttori dei farmaci e dei vaccini anti-influenzali di avere manipolato la decisione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità di dichiarare l'avvento della pandemia per incamerare miliardi dalla vendita ai governi. L'influenza A è pertanto una falsa pandemia orchestrata dalle aziende farmaceutiche per fare miliardi con i vaccini lucrando su una paura diffusa a livello mondiale.

Grazie a questo terrorismo, le multinazionali del farmaco (denominate Big Pharma) hanno accumulato enormi guadagni senza alcun rischio finanziario, mentre i governi di tutto il mondo hanno speso milioni di dollari/euro nell'acquisto di vaccini per un'infezione che in realtà era molto meno!

Il dottor Wodarg ha affermato: "Per promuovere i propri farmaci e i vaccini brevettati contro l'influenza, le aziende farmaceutiche hanno influenzato scienziati ed agenzie ufficiali, responsabili per gli standard della sanità pubblica, di modo che mettessero a loro volta in allarme i governi di tutto il mondo. Essi hanno fatto sprecare preziose risorse nel campo dell'assistenza sanitaria utilizzate per inefficienti strategie di vaccinazione ed hanno esposto inutilmente milioni di persone in buona salute al rischio degli effetti collaterali sconosciuti di vaccini insufficientemente testati. I semi della paura sono stati piantati cinque anni fa, quando si temette che la molto più letale influenza aviaria sarebbe mutata in una forma umana. Quella "atmosfera di panico" ha portato i governi a fare scorte del farmaco anti-influenzale Tamiflu e a mettere in opera dei "contratti dormienti" (contratti con le aziende farmaceutiche che si sarebbero attivati automaticamente in caso di dichiarazione di pandemia) per milioni di dosi di vaccini."



Le affermazioni del dottor Wodarg arrivano mentre è emerso che diversi governi europei (Inghilterra, Italia, Francia e Spagna...per ora...) stanno disperatamente cercando di disfarsi delle loro eccedenze di vaccini (ordinati quando la paura del contagio aveva raggiunto il culmine) regalandoli o rivendendoli a minor prezzo a paesi del terzo mondo! Pochissimi sono i TG e i giornali che stanno riportando queste notizie sconcertanti.
Uno di questi, il Daily Mail (quotidiano britannico) sull'edizione on-line ha rivelato che Sir Roy Anderson, uno scienziato consulente del governo per l'influenza suina, detiene anche un posto da 116.000 sterline all'anno al consiglio della GlaxoSmithKline. La GSK produce farmaci anti-influenzali e vaccini e si prevede che sia una delle maggiori beneficiarie della falsa pandemia. Logicamente il portavoce della GSK smentisce e ha detto che le accuse di influenza indebita sono fuorvianti ed infondate perchè è l'OMS che ha dichiarato che l'influenza suina H1N1 corrispondeva ai criteri della pandemia.


-----------> ARTICOLI CORRELATI:
- http://straker-61.blogspot.com/2010/01/consiglio-deuropa-la-pandemia-una-farsa.html
- http://scienzamarcia.blogspot.com/2009/12/linfluenza-suina-una-bufala-gigantesca.html

CONTRO LE VACCINAZIONI DI MASSA FORZATE
- http://naturalsolution.spazioblog.it/

ARTICOLI PRECEDENTI SULLA FALSA PANDEMIA CON DOSSIER
- http://anirvan-am.blogspot.com/2009/10/quando-i-vaccini-uccidono.html
- http://anirvan-am.blogspot.com/2009/11/medicalizzazione-della-vita-come.html

IL CONTRATTO "SEGRETO" TRA MINISTERO DELLA "SALUTE" E NOVARTIS
- http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=2208

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domenica 17 gennaio 2010

Clima e catastrofi "naturali" usate come arma


Weather as a Force Multiplier: Owning the Weather in 2025 è un documento redatto nell'agosto del 1996 da alcuni ufficiali dell'aeronautica statunitense (USAF) e spiega nel dettaglio l'esistenza di un progetto (e della tecnologia per attuarlo) su come padroneggiare il clima ed usarlo come arma entro il 2025.

Il generale Fabio Mini, ex Capo di stato maggiore delle forze Nato del sud Europa, già comandante della missione Nato-Kfor nel periodo 2002-2003, decorato nell'ottobre 2004 con la Legion of Merit dagli USA, ha affermato in diverse occasioni come le strategie e le armi da guerra siano cambiate e ha parlato delle sue moderne applicazioni al sistema militare statunitense HAARP di manipolazione ionosferica nell'articolo "Owning the weather: impadronirsi del clima", pubblicato sulla rivista Limes e reperibile in versione integrale a questo link.

Eccone un breve estratto:

"La guerra ambientale globale è già cominciata [...] Si distrugge la natura per annientare il nemico [...] e se stessi. [...] Uno dei più moderni programmi di ricerca militare di questi ultimi tempi si chiama proprio "Owning the weather in 2025", impadronirsi del clima entro il 2025, data entro la quale si ritiene di riuscire a possedere il tempo metereologico, e quindi il clima, aumentando le proprie capacità d’intervento militare. [...] Nessuno crede più che un terremoto, un’inondazione, uno tsunami o un uragano siano soltanto fenomeni naturali [...]

Le armi ad onde elettromagnetiche sono capaci di provocare alterazioni della ionosfera, delle fasce di Van Allen e dello strato di ozono, nonché terremoti, maremoti, surriscaldamento e raffreddamento di masse gassose, liquide e solide e quindi possono indurre e pilotare cataclismi atmosferici fino a determinare variazioni climatiche permanenti.

Tutti sanno che gli Stati Uniti da decenni finanziano un progetto di trasmissione di onde ad alta frequenza in corrispondenza della fascia elettromagnetica terrestre. Il progetto denominato HAARP (High Frequency Active Auroral Research Program) è finanziato dal Pentagono a titolo di studio. Ma tutti sanno che il Pentagono non spreca soldi se non ha un interesse militare. [...] Lo scopo è quello d’interferire con la ionosfera. [...] Le emissioni dei trasmettitori di HAARP, che avvengono quasi regolarmente in quattro periodi dell’anno, sono in grado di inviare nella ionosfera raggi di potenza superiore al gigawatt."


A infoltire la trama dei sospetti sull'azione militare dietro il terremoto haitiano, c'è inoltre questo prezioso articolo del professor Michel Chossudovsky dell'Università di Ottawa, dove dice che uno scenario di catastrofe ad Haiti era stato previsto presso la sede della US Southern Command (SOUTHCOM) a Miami, un giorno prima del terremoto in Haiti!
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APPROFONDIMENTI:

- Radio Base intervista il Generale Mini (feb 2008)

- Documento USAF "Weather as a Force Multiplier: Owning the Weather in 2025"

- Clamorosa intervista di Benjamin Fulford ad un esponente del governo giapponese che ammette di essere sotto ricatto H.A.A.R.P. da parte degli USA

- Nei giorni delle scosse è stata registrata un'intensa attività di H.A.A.R.P. su Haiti

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martedì 12 gennaio 2010

È meglio produrre aspirina o eroina?


Droga e medicina sono state spesso associate fin dall’antichità, ma la vicenda più incredibile si ebbe alla fine dell’Ottocento, quando la Bayer inventò l’eroina e la provò sui suoi dipendenti.

Una medicina «eroica»
Le storie dell’aspirina e dell’eroina, le più influenti «medicine» del ventesimo secolo – una legale, l’altra illegale – sono intrecciate fra loro attraverso la figura di un chimico della Bayer, Heinrich Dreser. Egli era stato un chimico assai promettente: ottenne il dottorato ad Heidelberg, poi lavorò presso numerosi laboratori e insegnò all’Università di Bonn. Quando venne assunto dalla Bayer, colosso della farmaceutica tedesca, gli venne affidato il compito di testare la qualità e la sicurezza dei nuovi prodotti.

Nel 1897 Felix Hoffmann sintetizzò l’aspirina e la raccomandò, entusiasta, a Dreser, che la rifiutò dopo un esame molto superficiale. Infatti, Dreser aveva in mente un altro prodotto, dalle grandi potenzialità: l’eroina.
Da tempo gli scienziati cercavano un prodotto che potesse sostituire la morfina come antidolorifico senza provocare dipendenza: Dreser era convinto che l’eroina avrebbe soddisfatto questa esigenza, diventando così una grossa fonte di introiti per la sua ditta. Testò la sostanza su cavie animali e anche su dipendenti della Bayer: furono proprio questi ultimi a descrivere gli effetti della droga, dicendo che li faceva sentire «eroici». La nuova sostanza fu così chiamata «eroina» e presentata nel 1898 come un medicinale eccellente contro la tosse ma soprattutto molto più efficace della morfina per calmare il dolore, senza peraltro che ci fosse pericolo di assuefazione.

In un periodo in cui tubercolosi e polmonite erano tra le principali cause di morte, l’eroina – rallentando la respirazione e consentendo agli ammalati riposanti notti di sonno – ebbe subito grande successo.

Gli effetti collaterali
Nel 1899 la Bayer produceva una tonnellata all’anno di eroina e la esportava in 23 paesi, sotto forma di pastiglie, caramelle, sciroppi e compresse solubili. Ma proprio in quell’anno alcuni ricercatori notarono che alcuni pazienti presentavano scarsa tolleranza alla droga. Nel 1902, quando la vendita dell’eroina rappresentava il 5% del profitto della Bayer, furono riscontrati casi di evidente dipendenza da eroina, mentre cresceva la coscienza dei suoi pericolosi effetti collaterali. Nei successivi dieci anni si compresero fino in fondo le conseguenze dell’eroina.

Conseguenze desiderate
L’eroina dà uno stato di benessere diffuso che si accompagna alla scomparsa di angosce, timori e all’annullamento del dolore fisico. Chi assume eroina va alla ricerca in particolare del flash, una sensazione improvvisa e acuta di euforia, benessere e calore.

Conseguenze indesiderate
Anche l’assunzione di poche dosi genera rapidamente una dipendenza fisica e psichica, richiede un aumento del dosaggio e genera crisi d’astinenza. L’uso continuo provoca la scomparsa degli effetti piacevoli, fino ad arrivare all’assunzione dell’eroina semplicemente per restare normale e combattere la crisi d’astinenza. Sotto il profilo fisico, si assiste poi al decadimento dello stato generale di salute. Si abbassano le difese immunitarie con conseguente debolezza dell’organismo che diventa facile preda delle più diverse malattie. A ciò si aggiungano carie e perdita di denti, flebiti, ascessi. In poco tempo l’individuo che fa uso di eroina perde ogni interesse sociale e l’unica preoccupazione della sua vita diventa il procurarsi l’eroina.

Meglio l’aspirina, dunque
Ben presto, dunque, i dirigenti della Bayer si resero conto degli effetti devastanti dell’eroina e compresero che questo nuovo «medicinale» non sarebbe stato quella grande fonte di guadagno che avevano sperato. Per loro fortuna, gli studi sull’aspirina, nonostante la prima bocciatura da parte di Dreser, non erano stati abbandonati e il nuovo prodotto, registrato già nel 1899, ebbe subito un enorme successo, soppiantando l’eroina come fonte di guadagno per la Bayer. Nel 1913 fu sospesa la produzione di eroina, il cui uso senza prescrizione fu vietato nel 1914. Nel 1919 fu dichiarata illegale anche la prescrizione ai tossicodipendenti.
Alla Bayer ora non interessava più questo prodotto (guadagnava di più con la nuova arrivata aspirina, i cui proventi costituivano il 60% dei suoi introiti) ma ormai l'eroina era stata inventata, con conseguenze che arrivano drammaticamente fino ai giorni nostri.

I giorni nostri
Alcuni documenti diffusi dalla polizia federale canadese nel 2007, hanno rivelato che secondo l'eroina di provenienza afghana starebbe invadendo il Paese degli aceri e l'America settentrionale. Stando ai documenti del ministero della Difesa e di quello degli Esteri, l'eroina prodotta in Afghanistan sta ora minacciando direttamente i canadesi, visto che il 60 per cento della droga sulle strade e' distribuita dai produttori di Kabul.
Una situazione tanto piu' ironica se si considera che per combattere la produzione dell'eroina in Afghanistan, Ottawa ha speso finora quasi 600 milioni di dollari: gli esperti sostengono che l'Afghanistan non ha mai prodotto cosi' tanta eroina come in questi anni di occupazione per motivi di "pace": il 92 per cento di tutta l'eroina prodotta nel mondo!
Meditate gente, meditate...

---------> Fonte:
L. Forti “L’eroina compie cento anni” (1998)

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