lunedì 4 maggio 2009

Presa di coscienza


Circa 4 anni e mezzo fà, vidi un'intervista alla tv che mi aprì la mente: era una di quelle lunghe ed abituali notti trascorse davanti al televisore in cerca di qualcosa di interessante, quando vidi, ad un orario improbabile (tipo l'una del mattino) su Rai 3, un giornalista che discorreva con un simpatico vecchietto, sulla sessantina/settantina, vestito di bianco lino, con barba lunga e bianca, occhietti dolci, furbi e vispi. Egli raccontò una serie di cose decisamente interessanti sulle questioni socio-economiche-politiche dei giorni nostri, parlando di storia, globalizzazione, confronto di civiltà, malattia, viaggi, medicine, non violenza.

"Oggi l'economia è fatta, per costringere tanta gente, a lavorare a ritmi spaventosi per produrre delle cose per lo più inutili, che altri lavorano a ritmi spaventosi, per poter comprare, perché questo è ciò che da soldi alle società multinazionali, alle grandi aziende, ma non dà felicità alla gente. Io trovo che c'è una bella parola in italiano che è molto più calzante della parola felice, ed è contento, accontentarsi, uno che si accontenta è un uomo felice", disse facendomi riflettere ulteriormente sull'attuale condizione dell'essere umano.
Le sue analisi erano lucide ed attente, tutte pienamente condivisibili ed io continuavo a ripetermi "Cavolo, anch'io la penso come lui...ma chi è 'sto "mito" che mi sta invitando ad una riflessione più attenta sul modo di condurre la vita??!!"
Particolarmente, poi, fui attratto dalle motivazioni del suo essere vegetariano. Le parole sull'etica, gli allevamenti intensivi e la vera origine dei prodotti animali, sugli sprechi di risorse, cibo e acqua, la rovina dell'ecosistema e della salute, le atroci sofferenze quotidiane di miliardi di animali, mi colpirono davvero nel profondo della coscienza.

Grazie alle vibranti ed intense parole di questo sconosciuto e simpatico vecchietto, capii che le mie abituali lamentele su "come va il mondo" erano ormai obsolete e pensai: "E' inutile dire che non cambia mai nulla e che il mondo fa schifo perchè chi lo governa non ha alcun interesse per il bene reale della popolazione: l'unica vera rivoluzione è quella di cambiare il mondo dentro di me, l'unica vera rivoluzione è quella della coscienza! Altro che "lotta armata"...la violenza genera soltanto altra violenza! Il nostro prossimo è tutto ciò che vive (umano, animale, vegetale che sia) e perciò l'attuale crisi dev'essere un'ottima opportunità per rivedere la mia posizione di lavoratore, consumatore, cittadino, dj, ecc....di "essere" umano, insomma".

Il simpatico vecchietto concludeva dicendo in modo chiaro, dolce ed affettuoso che solo riuscendo a vedere l'universo come un tutt'uno in cui ogni parte riflette la totalità e in cui la grande bellezza sta nella sua diversità, s'incomincerà a capire il vero ruolo dell'essere umano nell'universo.

Quel "mito" era (è) Tiziano Terzani...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Come sarebbe il mondo se ognuno lavorasse per il benessere suo e degli altri? E come saremmo noi se iniziassimo a lavorare per il nostro benessere e quello delle perosne che ci sono vicine?

Grazie per questo bel post ;-)