lunedì 11 maggio 2009

Yoga e Fisica Quantistica (seconda parte)


Citando lo scienziato Fritjof Capra del memorabile "Il Tao della fisica: parallelismi tra la fisica moderna ed il misticismo orientale", il monaco insegnante di yoga, meditazione ed attivista sociale Dada Maheshvarananda, nel suo libro "Dopo il capitalismo" scrive:"E' interessante notare che fin dagli anni venti, quando il mondo della scienza fu rivoluzionato dalle scoperte di Albert Einstein e dei suoi contemporanei, tra i fisici che studiavano la relatività e il quantum meccanico da una parte, e dall'altra le antiche filosofie mistiche del Tantra Yoga, del Buddhismo e del Taoismo, c'è stata una crescente convergenza di vedute sulla realtà. Sono comuni ad entrambi idee di misteriose connessioni tra tutte le parti dell'universo di una unicità cosmica di leggi fisiche dell'universo guidate da qualche processo intelligente. Concetti che sembrano puntare ad una verità più grande".

Nel 1964 il fisico irlandese John Stewart Bell aveva dimostrato (in base al suo teorema) che "Un'esperienza avvenuta tra 2 particelle sub-atomiche crea tra di esse una forma di "connessione" per cui il comportamento di ciascuna delle 2 condiziona in modo diretto ed istantaneo il comportamento dell'altra a prescindere dalla distanza che le separa" (Davide Fiscaletti, scienza e conoscenza n° 24).
Nel 1982 un'equipe di ricerca dell'Università di Parigi, diretta dal fisico Alain Aspect, ha confermato queste straordinarie implicazioni: "La sincronicità che si esplica come comunicazione istantanea tra particelle è una prova lampante che la frammentazione particellare è illusoria perché l'universo è interconnesso in ogni sua parte". (Massimo Teodorani - La mente di Dio - dvd).

Questo fenomeno in fisica è denominato "entanglement" ("intreccio") per il quale ogni parte del Tutto è connessa (istantaneamente) con il Tutto. Grazie alla sincronicita' dell'entanglement, ogni singola particella sa esattamente ed istantaneamente cosa stanno facendo tutte le altre, poichè non vi è una reale divisione/distanza ma solo l'illusoria percezione di essa.

L'esempio delle goccioline d'acqua di una famosa "storiella" indiana ci viene in aiuto: le goccioline del mare (le nostre coscienze unitarie) si percepiscono dapprima come goccioline d'acqua, separate, autonome ed egocentriche...poi, consapevolizzandosi nel corso dell'esistenza, si rendono conto che sono parte del mare (della coscienza cosmica infinita), anzi che sono loro stesse il mare sconfinato (della coscienza cosmica infinita).

Gli scienziati Vittorio Marchi e Massimo Teodorani, nei rispettivi dvd "Noi e l'Infinito" e "La mente di Dio" constatano con una punta di amarezza che purtroppo, per le solite "strategie" di potere, ci sono ancora dei fisici "accademici" che negano la possibilità di fenomeni che oltrepassino la velocità della luce perchè A. Einstein formulo' la sua teoria della relatività in base al principio che niente puo' superare la velocità della luce. Esperimenti come quello di Alain Aspect, però, sono la prova definitiva che il legame tra le particelle sub-atomiche è effettivamente di tipo non-locale, ossia istantaneo.

(continua....)


- Libri suggeriti "Il Tao della fisica" Fritjof Capra; "La scienza dell'Uno" Vittorio Marchi; "Dopo il capitalismo" Dada Maheshvarananda; "Idea e ideologia" P.R. Sarkar

- Video suggeriti "La mente di Dio" Massimo Teodorani; "Noi e l'infinito" Vittorio Marchi; "Brahmacakra" Ananda Marga prod.

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